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Sanremo: 10 successi che nessuno ricorda

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Il tempo ha premiato davvero le canzoni che hanno avuto successo a Sanremo? Abbiamo raccolto qualche testimonianza dagli anni passati. E a te quali vengono in mente?

Sanremo è sempre Sanremo. Il festival per eccellenza della canzone italiana, anche dopo 66 anni, accentra sempre critiche da un lato e commenti entusiasti dall’altro e siamo pronte a scommettere che tutte, anche solo per qualche istante, date una sbirciatina! Tra ospiti, sorprese e canzoni, è difficile contenere la curiosità, anche perché c’è sempre qualcuno che ne parla o la radio che manda in onda i pezzi più orecchiabili.   

Ma davvero a Sanremo quello che conta, per i cantanti, è vincere il premio della giuria? Oppure a decretare il successo finale saranno il pubblico e… il tempo? 

Abbiamo provato a rintracciare 10 successi di Sanremo che nessuno ormai ricorda più, nonostante il loro momento di gloria.

  • Per il decennio 50-59: 

Domenico Modugno: Nel blu dipinto di blu 

Carla Boni e Flo Sandon's: Viale d’Autunno

Su Nel blu dipinto di blu non si hanno dubbi. Con questa canzone Domenico Modugno vinse il festival di Sanremo nel 1958 e chiunque oggi ne saprebbe canticchiare il ritornello. Oltre a conquistarsi il primo premio, negli anni scatenò anche una rincorsa alla cover. Una delle versioni più famose è di David Bowie e compare nel suo album Absolute Beginners del 1986. Insomma, una canzone senza confini di lingua e di anni. 

Difficile dire la stessa cosa per Viale d’autunno di Carla Boni e Flo Sandon's che vinse nel 1953 e non fece molto parlare di sé, almeno negli anni successivi. E tu te la ricordi?

  • Per il decennio 60-69:

Gigliola Cinquetti: Non ho l’età

Betty Curtis e Luciano Tajoli: Al di là 

Gigliola Cinquetti in coppia con la italo-belga Patricia Carli vinse il festival nel 1964 e sono in molti che saprebbero almeno accennarne qualche nota e parola. La cantante aveva solo 16 anni eppure aveva sbaragliato non solo sul palco dell’Ariston, ma anche all’estero, dove incise varie cover tradotte in tedesco, spagnolo, francese. 

Non si può dire lo stesso di Al di là di Betty Curtis e Luciano Tajoli, che invece trionfò nel 1961. Oppure tu la hai in mente? 

  • Per il decennio 70-79:

Peppino di Capri e Nada: Il cuore è uno zingaro

Homo Sapiens: Bella da morire

La ballata romantica e fatalista di Peppino di Capri con Nada non è mai veramente invecchiata. Non solo si impresse nella memoria del pubblico del tempo, ma ancora oggi è un buon modo per tentare di sdrammatizzare su un amore che non ha molte vie di fuga.

Per Bella da morire, che vinse nel 1977, non solo è difficile che qualcuno ricordi il titolo della canzone (forse il ritornello sì), è altrettanto improbabile che qualcuno sapesse che Homo Sapiens fosse un nome d’arte sfruttato nel mondo della musica. Oppure a te viene in mente?

  • Per il decennio 80-89:

Massimo Ranieri: Perdere l’amore

Toto Cotugno: Solo noi 

Perdere l’amore di Massimo Ranieri vinse nel 1988 e ancora oggi è campo di battaglia per chi si vuole sfidare a colpi di acuti su ballate romantiche. 

Per Toto Cotugno, invece, c’è qualche problema in più. In fondo è più facile ricordarlo per L’italiano che per Solo noi. O no?

  • Per il decennio 90-99:

Riccardo Cocciante: Se stiamo insieme

Luca Barbarossa: Portami a ballare

Riccardo Cocciante si presentò nel 1981 con una canzone che parlava di un rapporto amoroso da riprendere in mano. Era scritta a quattro mani con Mogol. Insomma, gli ingredienti, senza dimenticare la sua voce, c’erano tutti per un successo.

Portami a ballare ebbe un destino diverso. Luca Barbarossa dichiarò che la canzone era pensata per sua madre. Forse ora la si potrà vedere con occhi diversi, ma chi se la ricorda davvero? 

  • Per il decennio 2000-2010:

Arisa: Sincerità

Marco Carta: La forza mia 

Il 2009 fu l’anno del debutto tra i giovani di Arisa che prima di colpire con la sua voce aveva colpito con il suo look: rossetto rosso, bob con frangetta, occhiali tondi con montatura di celluloide spessa e il suo stile anni ’50 con calze bianche incorporate. Sembrava a tutti gli effetti una bambolina dall’ugola d’oro. La canzone compensava con un ritmo orecchiabile la semplicità del testo e, alla fine, fu un vero successo.

Marco Carta, invece, è uscito vincitore dal talent show di Amici e dall’edizione 2009 di Sanremo, ma chi ricorda veramente questa sua canzone (ma anche le altre)?  :-)

Chissà se questa edizione di Sanremo lascerà nei nostri cuori qualche successo intramontabile e senza tempo! Tu lo seguirai?

Foto: © Luca Galli

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