ADOLESCENZA

Adolescenza precoce, i primi problemi iniziano a 10 anni

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Le bambine entrano nella difficile fase dell'adolescenza sempre prima, a causa della comparsa precoce del menarca. Come devono comportarsi i genitori per aiutare le figlie ad affrontare psicologicamente e fisicamente bene questo cambiamento?

L'adolescenza inizia sempre prima. Questa è una realtà preoccupante per i genitori ma anche per i bambini stessi che si trovano a fare i conti con un fisico adulto e una mente ancora molto immatura. Si parla di pubertà precoce, secondo i medici, quando i segni di sviluppo puberale si manifestano prima degli 8 anni per le femmine (7 anni per le bambine bianche o 6 anni per quelle di colore secondo le linee guida americane) e prima dei 9 anni nei maschi.

Si dovrebbe identificare invece l'inizio – classico- dell'adolescenza intorno ai 13 anni. Quando il menarca compare molto presto per le bambine è quasi sempre uno choc. L'età della prima mestruazione dipende molto dalla predisposizione genetica, dalla forma fisica (per esempio in caso di obesità è facile che ci sia un precocità) e anche dall'esposizione a sostanze chimiche. Ciò vuol dire che dalla prima mestruazione all'ingresso nell'adolescenza il passo è brevissimo.

Come affrontare il problema?

Prima di tutto il consiglio è quello di parlarne con il pediatra o, all'occorrenza, chiedere un consulto da un ginecologo. L'obiettivo non è semplicemente far visitare la bambina, ma aiutarla a capire come sta cambiando il suo corpo e qual è il significato di quella mestruazione.

È importante che i ragazzi facciano educazione sessuale. Il modo migliore per gestire l'adolescenza, che sia precoce o meno, è conoscere la natura umana, sapersi ascoltare e prendersi cura del proprio corpo. Una bambina deve imparare a distinguere la fase ovulatoria da quella mestruale e soprattutto sapere che dal primo ciclo ha preso il via la sua vita fertile.

Purtroppo uno sviluppo precoce implica una maturazione psicologica precoce, almeno per la responsabilità che ne deriva. Stai quindi molto vicina alla tua bambina, rispondi alle sue domande, senza imbarazzo. Per non dare connotazioni negative, è necessario evitare la malizia o nascondere informazioni. Sincerità e trasparenza sono la scelta migliore e, se non dovessi sentirti all'altezza o preparata, puoi farti aiutare da un esperto, magari un terapeuta.

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